24 luglio, giornata prevalentemente dedicata all’Ermitage. Arriviamo all’ora di apertura e troviamo già una discreta coda alle casse automatiche. Poi scopriamo che con i biglietti va comunque fatta anche un’altra coda per entrare. Un’altra lunghissima coda va invece verso la biglietteria centrale, che emette biglietti ridotti. In sintesi, tutto il cortile è invaso dalle code, che ogni tanto qualcuno tenta di scavalcare venendo ricacciato indietro dagli altri inferociti. Finalmente entriamo.

Seguiamo il consiglio della guida Touring e visitiamo il piano terra con l’esposizione dei reperti di antiche popolazioni della Siberia e dell’Est Russia, molto interessanti.

Poi passiamo al piano di sopra dove inizia la bolgia. Torme di turisti in gruppo affollano tutto, bloccando spesso porte e visibilità.

L’ala russa è interessante perché mostra i ritratti degli zar e anche le sale storiche di rappresentanza sono notevoli, con le decorazioni dorate e in pietra verde (malachite), i troni, eccetera.

Poi iniziano le sezioni dedicate alle collezioni classiche dal mondo: parte francese (vista rapidamente), olandese e fiamminga (sempre interessante), inglese (di poco conto), spagnola, tedesca e italiana (presa d’assalto).

La sala col quadro di Leonardo è un muro umano, impossibile vedere, figuriamoci apprezzare.

Per fortuna la galleria delle sculture di Canova è meno nota alle guide, così possiamo godercela in pace.

Alla fine siamo saturi, saltiamo del tutto la parte egizia e greco romana e vediamo giusto la piccola sezione babilonese, sempre bella.

Usciamo dopo 5 ore.

Il giorno dopo visitiamo il museo Fabergé: un piccolo ma ricchissimo museo nei pressi della Prospettiva Nevskij.

Si tratta di un vero e proprio gioiello, a partire dall’edificio, che accoglie i visitatori con una fantastica scala in marmo con balaustra lavorata.

La brillantezza e la perfezione delle opere esposte è sicuramente da non perdere. Non solo le famose uova, ma anche decine e decine di scatoline e miniature, veri e propri capolavori.