
23 luglio, ci spostiamo da Mosca a San Pietroburgo via treno veloce (circa 3 ore per 650 km). Il viaggio ci consente di ammirare il paesaggio: attraversiamo laghi, zone acquitrinose, boschi di conifere e betulle, piccoli villaggi di dace in legno.
Arrivati in città, dopo breve sosta in hotel, acquistiamo la tessera metro bus e ci tuffiamo nel caos della prospettiva Nevskij. Prendiamo l’autobus verso il centro e passiamo per il famoso ponte Anichkov, con le statue dei domatori di cavalli.
Arriviamo all’isola di San Basilio, passando davanti all’Ermitage. Scendiamo sotto le colonne rostrate (e fiammeggianti!) Anche qui, come a Mosca, ci sono molti cantieri; in aggiunta, è letteralmente pieno di pullman e gruppi di turisti organizzati.
La città, costruita “da zero” nel Settecento, non somiglia affatto a Mosca né dà l’idea di essere una città russa: somiglia (come nelle intenzioni) a una città mitteleuropea. Scattiamo le prime foto.
Sulla Neva ci sono diverse navi da guerra, parate a festa, con gli equipaggi bianchi in coperta, schierati e immobili sotto il sole, in preparazione dei festeggiamenti per la vicina ricorrenza (l’ultima domenica di luglio, ovvero la prossima, si celebrerà la festa della Marina).
Prendiamo la metro per tornare verso l’Ermitage; è molto profonda (passa sotto al fiume) e durante il soggiorno la useremo più volte, ammirandone le fermate-museo che nulla hanno da invidiare a quelle di Mosca (una stazione ha perfino un colonnato rivestito di cristallo).
Diamo una prima occhiata al palazzo dalla piazza pedonale. Domani la giornata sarà dedicata in buona parte alla visita del museo, e poi alla fortezza di Ss. Pietro e Paolo, sull’isolotto adiacente.
La fortezza è il nucleo primordiale della città e fu costruita all’inizio del 1700 per rivendicare il predominio sul mar Baltico rispetto all’altra grande potenza antistante (ovvero la Svezia). Successivamente fu utilizzata come prigione per gli oppositori politici, per poi diventare un museo.
Visitiamo la cattedrale di SS. Pietro e Paolo, sormontata dalla guglia dorata, visibile da tutta la città. All’interno, estremamente decorato, ci sono le tombe dei Romanov.
All’uscita dalla fortezza passiamo davanti alla moschea, con i suoi decori tipici dell’arte islamica (anche se visibilmente moderni).
Il 25 luglio ci dedichiamo alla visita del resto della città.
La chiesa di Sant’Isacco, che ci ricorda Saint Paul di Londra.
L’Ammiragliato, con blocco parziale delle strade causa esercitazioni per la festa imminente della Marina.
La piazza del palazzo, su cui sfrecciano gli aerei da guerra, incluse “Frecce Tricolori Russe”.
La chiesa sul sangue versato, simile esternamente a San Basilio di Mosca, con la sua profusione di cupole colorate, e riccamente decorata all’interno, con un tripudio di mosaici.
La cattedrale di Kazan, col suo colonnato che cita San Pietro.
Per finire, il fantastico museo Fabergé.
L’ultima mattina andiamo a visitare il monastero dedicato ad Alexander Nevskij, alla fine dell’omonima prospettiva. È un eroe razionale del 1200, fatto santo e venerato per le sue gesta. Il monastero infatti è frequentato solo da russi.
Una chicca all’aeroporto: abbiamo i biglietti con il check-in fatto e relativo QR-code sui telefoni. Al gate ci dicono che non sono in grado di leggerlo, e dobbiamo andare ai desk per farci fare una “stampa su carta”. Naturalmente i desk hanno una fila chilometrica. Fortunatamente siamo in forte anticipo. Alla fine tutto bene.